giovedì 4 marzo 2010

PERLE DI SAGGEZZA

Le intuizioni geniali capitano in momenti apparentemente inutili. Newton ha teorizzato la forza di gravità perché una mela gli era caduta sulla capoccia mentre dormiva sotto l’albero, per esempio.
Ecco, oggi pomeriggio stavo svogliatamente sfogliando il nuovo numero di Vanity Fair in lotta con l’abbiocco post pranzo. Sorseggiavo un ottimo thè e sgranocchiavo qualche cuor di mela tarocco quando mi sono soffermata sull’ennesima pubblicità con tizia ficherrima. Sfogliavo sfogliavo ed ecco la tipa di Intimissimi, quella dei jeans Fornarina che poi sono la stessa persona, qualche timida pubblicità estiva di costumi da bagno.
Perché tu vedi un paio di jeans no? E dici uau sono proprio come li voglio io. Ma non sono i jeans come li vorresti tu. È tutto il resto, al limite. E ti immagini te camminare con falcata sicura per le strade della tua città con le tue fabulous legs.
Poi allora ti decidi e vai a provarli. Fai un po’ fatica a chiuderli. Ma ti ripeti, sono nuovi, il cotone del jeans è duro, l’asola del bottone si deve un po’ fare. Ti guardi allo specchio e ti accorgi che spuntano le manigliette dell'amore (amore?!). Eh, il cotone si deve modellare alle forme. Poi ti guardi di profilo, trattieni un po’ la panza e ti ripeti che è marzo, la prova costume è lontana, l’inverno è costellato di feste e pietanze ipercaloriche che in fondo siamo animali e abbiamo ancora questo istinto, incamerare riserve energetiche per affrontare il rigore di stagione. Poi quando si è abbronzati sembra sempre di essere più belli e più magri. Anche le gambe non sono esattamente fabulous. Manca giusto quella ventina di centimetri per la falcata come quella della pubblicità. Risultato: ti abbatti, concludi che non è giornata per lo shopping e te ne esci sconsolata dalla boutique, ovviamente gestita da tipa super in tiro. Sì, dai, tornerai a riprovarli quando il peeling al sale del mar morto, il massaggio linfodrenante, le dieci lezioni di spinbike, un paio di lampade, il nuovo taglio-piega del tuo parrucchiere e la dieta del minestrone ti avranno reso una donna migliore. E poi comunque, è tutto photoshop e ore di trucco e parrucco. Tiè.
È questa la serie di pensieri e immagini di vita vissuta che ti compaiono davanti in rapida successione quando vedi certe pubblicità in tv o sui giornali. Di donne come quelle non ce ne sono in giro. Oppure molto poche e sono sulle riviste, appunto. Le donne non ci cascano più, queste pubblicità sono solo controproducenti. Non creano l’immaginario, come piace dire ai pubblicitari fighi.
Ecco quindi l’intuizione geniale. Spesso gli uomini chiedono alle donne con tono chivvecapisceavvoi perché hai milioni di scarpe e di borse, perché ne cerchi di nuove, perché ti avventuri in amori economicamente impossibili e non corrisposti, perché compri modelli che sono u-g-u-a-l-i a quelli che già hai? Cos’hanno di tanto particolare le scarpe e le borse?
E finalmente ho capito. Adesso avrò una risposta efficace, esaustiva e sociologica al tarlo femminile delle borse e delle scarpe. Le scarpe e le borse sono uguali per tutte. Sono democratiche. A parte un piede abominevole, che di solito hanno le modelle o le strappone di cui sopra, come precisano sempre in ogni intervista, una compra un paio di scarpe ed è soddisfatta. Prende una borsa e si sente appagata. Non deve giustificare la torta sacher o l’abbonamento in palestra che non viene sufficientemente sfruttato. Al massimo si deve giustificare il prezzo. Ma questo è un altro discorso. E vale pure per i jeans fabulous legs da trecento euro.

1 commento:

Anonimo ha detto...

vanity fair + l'abbiocco + il the + lo sgranocchio tarocco.
Trovo il tutto esteticamente corretto