sabato 17 novembre 2007

QUANTA FRETTA MA DOVE CORRO?

Bella storia quella di laurearsi.
Tesi, prof, scartoffie, consegna tutto in una mega velocità che non ti fa capire nemmeno se stai facendo la cosa giusta.
Si arriva sempre al traguardo, in un modo o in un altro. E poi? Mah, si comincia a lavorare, si comincia a fare una nuova vita, completamente diversa.
Evvai! Poi alle sei della sera di un frenetico venerdì, in pieno shopping da H&M con in mano mezzo store (anche se poi alla fine non è che si sia trovato un gran che) ti becchi uno in corso con te, quello super preparato, quello che se un prof beve il caffè corretto lui lo sa e sa anche che lo corregge con la Prugna, quello che al posto di un bloc smarzo e una Bic smangiucchiata ti sfodera la 24 ore (rigorosamente nera), il blocco all'americana (pagine gialline, con gli spazi per aggiungere i commenti a casa), la penna Montblanc, quello che si è laureato in 2 anni e mezzo, mangiando amminoacidi (!), che esordisce dicendo "Massimo cinque capi nel camerino". Cacchierrimo !!!
E mo'? Magari non era il più brillante, però di sicuro era uno che sapeva bene organizzarsi. Comunque la tristezza regna sovrana. Dopo un anno dalla laurea lavorare come commessa no. Oppure anche si, meglio di lavorare in un call center o di non portare un euro a casa. Però questo di sicuro dimostra una cosa: non c'è nessuna collaborazione tra Università e mondo del lavoro. Milioni di ragazzi studiano, faticano, fanno sacrifici, studiano di giorno e lavorano la sera per avere un domani migliore. Invece in molti casi non succede, troppi corsi di laurea inutili, interessanti ma che non danno valore aggiunto nei vari cv. Che bella condizione per il nostro futuro. Spero che da gennaio si aprano sentieri positivi per me, e per tutti quelli che vivono il proprio futuro con queste certezze (?). La vita è diversa per ognuno di noi, e ognuno di noi ne è protagonista. E Fusse che fusse la vorta bbona!! In caso ci sono sempre le carte...

2 commenti:

Anonimo ha detto...

e si, ma se poi le tue carte prevedono solo morte e disperazione a cosa ci si può appigliare

Tullio

Teresa Bellemo ha detto...

bhe non essere triste caro tullio.
avrai una grossa vincita. ecco un ambo secco per la ruota di Genova. 34 e 56. Mi raccomando stai su!
ARONE