venerdì 5 febbraio 2010

CI SIAMO FATTI PIU' FIGHETTI

Qui l'inverno batte ancora sulle tende ed entra nelle giacche. Meglio non guardarlo nemmeno, il calendario. E questo tempo usiamolo per darci delle nuove regole, per darci dei nuovi ritmi. Quello che ci resta è cambiare il layout del blog, ma la voglia sarebbe quella di mettere quell'abito a fiori, quello leggero, quello che era per i boulevards.
Nuove regole, dicevamo. La palestra per la prova costume. Il ramadam per il rispetto che covo per la nefrologia e per il toratoratora nemmeno troppo sommesso che mi ripeto ogni volta prima di dirigermi verso la suddetta palestra. Che indossare delle scarpe da ginnastica datate 1994 dà quel tono sufficientemente distaccato dalla moda sportiva e dimostra da solo l'indomabile passione per l'attività fisica, oltre che per il vintage. Unico neo, delle scarpe da pallavolo con una suola di calcestruzzo non sono amiche della colonna vertebrale. Meno adipe e più torcicollo.

Basta prendere una strada mai percorsa, solo per il gusto di farlo, per vedere dove si arriva. Che non te l'aspettavi, che non me l'aspettavo, che le persone serie tracciano segmenti definiti. Da A a B, nel minor tempo possibile. E non mi serve una macchina fotografica per ricordarmi che non c'è un momento migliore di questo. E non ci saranno delle parole più belle, dei sorrisi più veri. Ce ne saranno altri. E basta. E non bisogna aspettarli, metterli da parte. Si deve toccarli, strapparceli di dosso fino a che non rimane niente. Che ce ne saranno altri. E basta.

E comunque il blog dalla spa ne è uscito così. Che quello verdognolo aveva stufato un pochetto. Il linguaggio html è certamente affascinante, ma è una vera palla. A sto punto imparo il giapponese, così mi leggo Murakami in lingua originale.

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