giovedì 7 gennaio 2010

CHE FACCIO, LASCIO?

Poi c'è quello col maglione di cachemire e quello che si agita in maglietta e fuori ci sono due gradi. Poi c'è quello con gli occhiali rotti. Poi c'è un tubino nero e delle decolletes tacco dodici. Poi c'è la pasta radicchio e salsiccia che no-no-non-la-mangio-che-ho-già-mangiato-un-panino-a-casa. Poi la mangio e mi mangio pure mezzo torroneallenocciolesperlari. Poi ci sono io e c'è il vino con la mescalina. E c'è chi menziona la riservatezza. Chi fa foto sfocate che manco Corona. Chi ricorda frasi dette in libertà anche se la libertà di dirle non c'era poi così tanto. Chi vuole volarsene via in Croazia, avuto conferma di vento a favore. Chi mi chiede se mi son ripresa. E ci sono io che mi chiedo se mi sono ripresa. Se questo nuovo anno sarà davvero quello buono. Quello per sorridere andando incontro al vento appuntito. Io che per natale volevo delle pietre per non volare via e dei piombini per pesare le parole e per i pensieri no che quelli sono già di pietra e già di piombo.
E poi ci sono quelli che vanno in montagna con le ruote da neve. Poi ci sono quelli che amano il vintage e ci tengono alle catene. Poi ci sono i cenoni e il Trivial Pursuit rivisto e corretto. Corretto nel senso di corretto tipo corretto Fernet. Senza Fernet. Coll'Absolut. Che a capodanno ci si tratta bene e si beve robabbuona. Poi ci sono io. Io che a quanto pare alzo il gomito. Io che mi accorgo che si fa presto a pensare che tutto è bello inscatolato e poi alla fine le scatole si aprono che è una meraviglia. Sarà il periodo nataliazio, ma se ne aprono di scatole che c'è da aver freddo.
E poi ci sono quelli che pianificano piano bar. Poi ci sono i signori che vanno nelle toilette delle signore. Poi ci sono le lettere minatorie. Non quelle normali, quelle che devi comporre tu. Che si sa, mi sono data al decoupage e al bricolage per cui devo essere ferratissima su 'ste cose. Poi ci sono telefonate lunghe che ti si scarica il telefono. Ci sono giri in macchina utili solo per la mia personale psicanalisi homemade, anzi carmade, e non per l'effetto serra. Ci sono viaggi che si dovevano fare e che invece sono solo nella posta e nel conto in banca. Voi colletti bianchi tenete nei vostri caveau i miei cuori e quello che ci serviva. E poi ci si accorge che per non sbattere più il muso ci si è incollati al muro. Che io non ho le ossa di vetro. Che io non voglio un cuore di vetro. Quelli li vendono nei milioni di negozi inutili a Venezia e li lascio volentieri ai giapponesi che ci rubano l'anima scattandoci le foto.
E poi ci sono i dischi degli anni zero che si ascoltano lo stesso. I dischi gai e i dischi tristi. Che tanto ci siamo ancora, negli anni zero, che i veri bilanci e i veri decenni si faranno fra 358 giorni.
E poi ci sono io. C'è un volo senza fronzoli e c'è un fronzolissimo Hilton hotel con spa.
Buon 2010 a tutti.

4 commenti:

SignorinaLave ha detto...

Mi piace sempre, ragazza.
Buon anno.

Anonimo ha detto...

buonanno

Anonimo ha detto...

buonanno

Anonimo ha detto...

...cara riservatezza!