lunedì 18 gennaio 2010

LONDON CALLING

Ho recuperato il trolley e ci ho messo dentro due cose in croce. Forse tre. Ho scelto quale delle sette paia di stivali mettere. E siamo partite. Londra doveva essere fredda-nevosa-inospitale-lastredighiaccioovunque che quasi quasi una di quelle tre cose che ho messo nel trolley era meglio se era un paio di ciaspole. Emergenza gelo. Emergenza neve. E poi sette gradi. 44,6 gradi Fahrenheit. Io mi ero pure portata l'antigelo per evitare di rimanere incollata alla pinta di birra fuori dai pub durante il momento cicca. Normalissime temperature invernali che quasi quasi si poteva capire quello che passeggiava in canottiera da basket e la tizia in infradito a Regent Street.
Io lo dico. Io sono una donna che combatte la CO2. Una fervente antagonista dell'effetto serra e dei peti dei bovini che affliggono il nostro pianeta. Ho anche preso la caraffa che filtra l'acqua del rubinetto così abbatto il pet casalingo. Pet nel senso di plastica e non di animale domestico. Che poi si scoprirà che i carboni che filtrano l'acqua sono cancerogeni, non si riciclano e inquinano più dell'amianto. Sti ambientalisti non sono mai contenti. La sottoscritta è pure un po' snob. Ma è liberatorio. Lo ammetto. È così. Sono andata a Londra per fare shopping. Solo ed esclusivamente per fare shopping. Non ho visto nemmeno un monumento. Non ho visto un museo. Non ho visto il Big Ben e non ho visto Saint Paul. Sono una cialtrona consumista. E pure un po' out, che ormai gli acquisti ora si fanno in internet, si sa. Confesso che mi sono sentita un po' in colpa nei confronti del mio spirito culturale. Se non fosse bastato quello consumistico-ecologista. Ma stavolta è andata così. Primark e Top Shop e i mercatini e tutto il resto mi hanno rapita. Anche quel commesso lì mi ha un po' rapito. Il suo sguardo mi ha ulteriormente convinto che quelle scarpe dovevo assolutamente prenderle.
E comunque, così per puntualizzare e per essere completa nell'informazione, sono rimasta soltanto un giorno e mezzo ed era la sesta volta che ci andavo, a Londra.
Che poi non si torna a casa soltanto con la valigia piena. Ma si ha un bagaglio a mano pieno di certezze. Che si sa, di questi tempi in cui il pensiero debole imperversa, sono utili come l'Amuchina gel per combattere l'influenza suina. Infatti l'hanno comprata tutti e l'epidemia si è fermata. È per questo che buttiamo due milioni e mezzo di vaccini. Che forza l'Amuchina gel.

-Gli inglesi sono ciccioni e mangiano un sacco di schifezze. Per questo ci sono un sacco di programmi e pubblicità atti a farli sentire tremendamente in colpa. In Fat Families ad esempio il nutrizionista aiuta intere famiglie di ciccioni a riprendere un peso-forma decente. Arma infallibile pare sia far rompere con delle palle di pezza i piatti del servizio buono di casa su una spiaggia deserta.
- Diciamo basta al falso pregiudizio sugli italiani che applaudono quando l'aereo atterra. Sono gli operatori di volo che fanno partire una musichetta tipo cavalleria rusticana per celebrare la puntualità/anticipo del suddetto velivolo. Almeno l'applauso era come una pacca sulla spalla al pilota, tipo Ehi ce l'hai fatta anche oggi Maverick de noantri. Questa autocelebrazione non mi sembra figlia dell'understatement sassone.
- Se sei mediamente proletario dentro, si vede anche se fai il fico e decidi di andare a soggiornare all'Hilton Hotel. Perché, innanzitutto, decidi di andarci in gennaio, quando le camere sono scontate del 50%. Poi prendi quello più infrattato di tutti che tipo la metropolitana è lontana due ore di cavallo dall'agognato hotel. Visto che la colazione a buffet è inclusa, facciamo che si trasformi in una mezza pensione, confezionando panini da imboscare in borsa. Perché è inutile. Ma noi a certe cose non ci pensiamo. Perché se non esistessero i funghi non riusciremmo a immaginarli. E quindi manco si guardano i prezzi che l'Hilton fa per un camera, a meno che non campeggi sulla home un banner fluo che dice che a gennaio c'è la tariffa a metà prezzo. E manco ci pensi che l'Hilton fa un servizio navetta gratuito da e per la fermata della metro ogni quarto d'ora. Visto che poi ti accorgi che l'autobus pubblico ferma di fronte l'hotel e a fianco la metro, con una frequenza di dieci minuti. Tutta CO2 che uccide gli orsi polari. Per non parlare dei bambini che muoiono di fame e che questi spreconi dell'Hilton, per lo stesso motivo per cui buttano nell'aere CO2 inutile, butteranno via tutta la roba che avanza dal mitico buffet antimeridiano. Poi ecco che becchi l'inserviente dell'hotel che ti chiede se hai bisogno di una mano per portare la valigia sopra quei dodici scalini. E un po' perché manco i nostri uomini si accorgono di queste cose e un po' perché magari l'inserviente vuole la mancia tu gli dici che no, ce la fai da sola, e che al massimo farai un salto dal fisioterapista di ritorno dalla vacanza. Mica per tirchieria eh, ma la mancia come si da? Si mette nel taschino come nei film? È prestabilita o è in base alla sensibilità di ciascuno? E se è poca? E se troppa?
- La trend-setter che ha preso in affitto un monolocale nel mio cervello mi ha comunicato come un oracolo le dritte per non sbagliare un colpo negli acquisti londinesi. Per cui so già che li ho azzeccati tutti alla grande. Peccato per quelle due-tre cosette che ho lasciato lì, in preda all'incertezza. Anche se avevo fatto la solenne promessa di non metterci le consuete 36 ore per decidermi nell'acquisto, non ho potuto fare meglio di così. Vedrò di migliorare.
- Samuele Bersani è uno avanti. Una delle sue canzoni più famose e cantate in tutti i karaoke e da un sacco di gente che abbraccia triste un cuscino o che sfodera un cucchiaio per strafogarsi di gelato in preda a pene d'amore è nella lingua di Vasco Brondi. Troppo cerebrale per capire che si può star bene senza complicare il pane. Ci si spalma sopra un bel giretto di parole vuote ma doppiate. Mangiati le bolle di sapone intorno al mondo e quando dormo taglia bene l'aquilone. Tremendamente anni zero questi Giudizi Universali del 1997. Forse un po' troppo comprensibile, ma ci può stare alla grande.

2 commenti:

Teresa Bellemo ha detto...

errata corrige:
i vaccini "avanzati" sono 23 milioni. l'amuchina è più forte del previsto. eh.

Anonimo ha detto...

so english