venerdì 14 novembre 2008

3 Friti e un Libro #1

Ormai da due settimane faccio parte con la rubrica 3 friti e un libro del fichissimo programma Frito Rebelde in onda tutti i mercoledì sera su Radio Sherwood dalle 21.30 alle 23.
A proposito, grazie a Davide a Pipì e a Rocco!
In ogni appuntamento suggerirò un libro che mi è piaciuto, interessato, incuriosito. Senza pretese, si intende. Ma si sa, molto spesso capita di aggirarsi furtivi da Feltrinelli e non sapere che cosa prendere anche se si ha veramente voglia di leggere un bel libro.
Ecco, qui vi riassumerò ogni settimana la rubrica... per tutti quelli che se la sono persa.

AMELIE NOTHOMB, ACIDO SOLFORICO.
Traduzione Monica Capuani. Guanda, 2008

"E' così l'eroismo, è per niente."

Amelie Nothomb, classe '67, è nata a Kobe in Giappone. Di nazionalità belga,ha seguito suo padre diplomatico in tutti i suoi spostamenti: Giappone, Stati Uniti, Cina, Bangladesh, accumulando esperienze che l'hanno resa una dei personaggi letterari più interessanti della scena europea degli ultimi dieci anni. Con il suo sguardo disincantato, ben presente in tutta la sua florida bibliografia (scrive per sua scelta un libro all'anno) in Acido Solforico affronta un tema di stretta attualità, il reality show.
Il reality che è intitolato Concentramento, suggerisce già dove la Nothomb vuole andare a parare. Rastrellamenti improvvisi per le strade di Parigi deportano persone di tutti i tipi in quella che è una fedele riproduzione di un lager nazista. Spogliati di tutti i propri averi, i nuovi "concorrenti" verranno chiamati soltanto con un numero tatutato sul loro braccio.
Chi risalta subito alle telecamere onnipresenti è Pannonique, una ragazza elegante e combattiva che non si arrende alle regole, anzi, utilizza il proprio ascendente su una degli improvvisati Kapò, Zdena, per cercare di scappare con i suoi compagni. Nel frattempo, fuori da Concentramento, giornalisti, opinionisti, non perdono occasione di scagliarsi contro il programma che raggiunge il picco del 100% di share proprio quando gli spettatori, attraverso il televoto, possono decidere chi eliminare- fisicamente- dei concorrenti .
Ciò che stupisce in questo romanzo è l'apparente non-sorpresa e non-scandalizzazione del lettore, ormai inserito in uno schema televisivo che sfocia sempre di più nell'assurdo. La Nothomb evita di descrivere le scene strazianti come le eliminazioni, le lascia sullo sfondo, non sviluppa le vite precedenti dei concorrenti, ma registra soltanto quello che accade dentro il lager. Questa scarna narrazione aiuta il lettore a entrare in questa realtà, quasi a digerirla, ed è qui che emerge tutta la cinica critica dell'autrice. Noi, come gli spettatori del reality, passivamente vedono l'assurdo diventare reale, senza scomodarsi più di tanto dalla poltrona. La Nothomb in questo libro da all'uomo tutte le armi per essere artefice del proprio e del dolore altrui. Gli opinionisti, gli spettatori, i kapò, ma anche gli stessi concorrenti non perdono occasione per dimostrare il loro cinismo e la loro pochezza morale.
Un libro frizzante, curioso, che fa fare anche qualche risata amara, ma che soprattutto fa pensare a quanto ormai la fantasia possa coincidere con la realtà.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

seguito il consiglio e già finito..

Anonimo ha detto...

ti ze proprio la dariabignardi de nuantri!

di la verità! è stata lei a darti la dritta su la nothomb!

anonimo fan di dariabignardi

Teresa Bellemo ha detto...

Caro anonimo fan di Daria Bignardi, mi dispiace, ma non è stata lei a darmi il suggerimento della Nothomb. Piuttosto, dato che ha intervistato ier sera Morgan, avrebbe potuto avvisare... maledizione.

Mattia ha detto...

vogliamo la recensione del libro giapponese di questa settimana! visto che ha degli ascendenti tutti particolari. visto che fa fare dei sogni un pò così. hahahahaha!