venerdì 21 novembre 2008

3 friti e un libro #2

Questo è il secondo libro proposto nella rubrica 3 friti e un libro.


FRED VARGAS, CHI E' MORTO ALZI LA MANO.
Traduzione Maurizia Balmelli. Einaudi Stile libero Noir, 2002.

"L'indagine dei parossismi costringe a confrontarsi con l'essenziale, solitamente nascosto".

Chi è morto alzi la mano è il secondo romanzo di Fred Vargas, archeologa e medievalista francese. Qui compaiono per la prima volta i personaggi che saranno poi protagonisti anche del secondo libro della Vargas, Io sono il tenebroso (2003).
Tre ricercatori universitari per tre diversi periodi storici, Marc medievalista, Mathias preistorico e Lucien esperto della Grande Guerra, si ritrovano a condividere lo stesso dissestato tetto assieme al patrigno di Marc, un ex-commissario cacciato dall'arma per corruzione. Il gruppetto scatena da subito la curiosità del vicinato. Sophia, soprano di origini greche e Juliette, ostessa de "La Botte", li accolgono da subito nella loro quotidianità e nel loro mondo fatto di cene gourmand e suonate di pianoforte. Sembra trascorrere tutto serenamente, se non fosse per le difficoltà economiche in cui versano i protagonisti (sembra che la vita da ricercatore non sia mai troppo fortunata, nemmeno in Francia), quando, i tre evangelisti, così li chiama il commissario per i loro nomi apostolici, si trovano di fronte a un giallo che si infittisce sempre di più: una notte compare misteriosamente un arbusto di faggio nel giardino di Sophia e poco dopo lei stessa scompare. Le ricerche della polizia iniziano nella più totale incertezza mentre gli evangelisti e il commissario iniziano a condurre parallelamente le proprie ricerche e indagini, mostrando la scaltra intelligenza di questi storici squattrinati.
Una giallo coinvolgente, che costringe a proseguire notti intere con i classici "stecchetti su i oci" per arrivare alla soluzione del caso. Anche per chi non ama il noir, Chi è morto alzi la mano è un romanzo valido, che mette assieme la suspence tipica del genere a scene comiche, a descrizioni caricaturali dei personaggi tanto da renderli familiari come quelli di una sit-com televisiva. Per questo la Vargas probabilmente ha scelto di riproporli anche nel suo secondo libro, perchè il lettore si affeziona a loro come ci si poteva affezionare ai cari e vecchi Robinson.

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