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giovedì 6 febbraio 2014

IL PARTITO "MOLLIAMO TUTTO E APRIAMO UN CHIRINGUITO AI TROPICI" STA AL 21,4%



Io lo voglio stendere un velo pietoso su quella storia di Grillo che chiede ai suoi follouerz “ma se vi trovate in macchina la Boldrini cosa fate?”. Ci vuole un velo grande, uno perché è una grande cazzata e due perché andrebbe steso anche su quella storia di @byoblu, che non è un’acqua minerale ma il responsabile comunicazione del Movimento 5 stelle, uno che magari presto c’avrà tanto tempo libero e vi capiterà di trovarlo seduto al bancone di un bar. Lo riconoscerete perché per abbordarvi userà la tecnica “Sei così bella che ti stuprerei”. Ve lo dicevo io, che era meglio se stendevo un velo pietoso.
Un giorno ci chiederemo se il dibattito politico, se l’agognato “oltre” sia davvero questo. E per questo intendo anche social network infarciti di conclusioni tanto al chilo, giornali, telegiornali e talk show la cui scaletta è lui ha detto così e allora lui gli ha risposto con un tweet che diceva colà e allora lui (continuate voi, le elementari le abbiamo fatte tutti, credo). Ho questa idea controcorrente che i “potenziali stupratori” non li abbia inventati né il web né Grillo e nemmeno la pubblicità di Intimissimi. Non penso neanche che una volta l’Italia era popolata solo da gente civile ed educata, che queste cose non le diceva nemmeno a un addio al celibato al night club Mille lire. Non penso nemmeno che tutto questo sia da liquidare con un’alzata di spalle, semplicemente non vorrei parlarne ora. Penso piuttosto che siamo di fronte a un continuo guardare il dito quando sarebbe il caso di dare una veloce occhiata a quella roba lì che luccica, lì, come si chiama, dai ah sì ecco, la Luna. Anche se in effetti Di Battista che urla a Speranza “gli avete rubato il pane a questa gente” è una roba bellissima.
La notizia è che il discorso da bar c’è sempre stato, come le battutine sessiste. Il problema è che il discorso da bar (e a quanto pare anche le battute sessiste) si sta istituzionalizzando, sta diventando l’unico dibattito politico. Molti talk show lo riproducono alla perfezione, scegliendo bell’apposta i temi peggio e la gente peggio con il risultato di un happening dadaista (Paragone se ti fischia l’orecchio è vero, qualcuno sta parlando di te). Quel che è peggio è che pure molti partiti riproducono il Bar Sport. E questo da molto tempo, più o meno da quando la gente non si è più sentita parte di un’ideologia, nemmeno per sentito dire. Perché spesso la gente era democristiana perché la Dc vinceva o perché il padre lo era. È così che in molti si son ritrovati pure interisti, per dire.
La Luna è questa. In Italia la gente che al bar bevendo un gingerino dice “ma vedi questi politici che non fanno una fava e io mi sono alzato alle 5 di mattina” c’è sempre stata. Ora sono certamente molti di più, ma indignarsi per questo ha davvero poco senso. Sono molti di più perché da una parte la politica ha perso il contatto con la realtà, e dall’altra, complice crisi-casta-web, questo discorso è diventato politica a sua volta. Sia chiaro, da quando le ideologie sono state spazzate via, il discorso sempliciotto si è travasato un po’ in tutti i partiti, ma è innegabile che i cosiddetti “movimenti di protesta” lo incarnano più di tutti. La Lega lo ha fatto e continua a farlo (non a caso ora il suo spauracchio è il M5s), Forza Italia ha inventato una nuova ideologia epica dello Straitaliano contro le forze del comunismo, il Partito democratico per smarcarsi dalla protesta, dalle ideologie e da chi gli diceva che erano tutti comunisti si è trovato per anni col cerino in mano. Ma se da una parte la Lega è fortemente caratterizzata geograficamente e sintomo di uno spaesamento di un intero territorio di fronte al nuovo, se Forza Italia punta su un leader che nonostante tutto fatica a sostituire e il suo elettorato è ormai molto definito e fonda sulla parte più “anziana” dell’Italia, per il Movimento 5 stelle il discorso è completamente diverso. Oggi il Movimento 5 stelle cavalca la protesta e il discorso da bar, anche attraverso le sue modalità di decisione. Chiederlo alla base non è molto diverso da “sentiamo cosa dice laggente” di Del Debbio a Quinta Colonna.
Un partito, o meglio un movimento che fa discorsi del tipo “devono andare tutti a casa”, “sono tutti ladri”, “i partiti devono smettere di esistere”, “con la legge elettorale non si mangia” “io questi discorsi da politico non li voglio neanche sentire” non è un fantastico non-sense visto che il gioco è lo stesso anche per loro? Intanto, il M5s continua a comportarsi da movimento e non da partito, da istituzione, quindi forza, lacera, marca le differenze, convinto (e convincendo gli altri) che gli “ITALIANI!” sono con lui. Pesca su quello che ormai hanno tutti e in pochi sanno usare. È pieno il mondo di persone che pensano di informarsi liberamente perché sono connesse, e per connesse si intende a Facebook e per informarsi liberamente si intende aprire il link di un blog a caso senza controllare la minima fonte. Il blog a caso pubblica notizie vere perché non è una testata della casta e del potere. Eh. Il Movimento 5 stelle pesca dappertutto (andate a parlare di politica dal vostro salumaio, al bar o alla fermata del bus, persino con un amico che non vedete da tempo), ma soprattutto su una base giovane, che davanti ha un futuro bigio, senza speranze, che vede le stanze del potere lontane e occupate dalle generazioni più vecchie che poco fanno per rendere meno bigio il suo avvenire. E se anche iniziassero a fare qualcosa non mi pare che la soluzione potrà essere così immediata. Ma hanno il polso di questa situazione mentre si stracciano le vesti sui toni esasperati e sulle spinte eversive? (spesso esasperati da loro stessi, anche solo continuando a parlare solo di questo, sempre) Un diciottenne che va a votare per la prima volta spesso vota male, nel senso che dieci anni dopo dirà “pensa che una volta ho votato Radicale perché mi fumavo le canne”. Ma è innegabile che quella piccola parte del cervello destinata a “voto/politica” inizia a formarsi (a volte già da prima, wow!), proprio su queste basi. Se la base della nuova politica è l’antipolitica (non è bellissimo?), tutti a casa, zombie, morti viventi, dovete morire tutti, fra dieci anni sarà davvero così facile liquidare il M5s come una sbornia collettiva e torniamo ai valori della buona politica, dell’europeismo e del confronto democratico? Pensate davvero che in un Paese dove non si è coltivato nulla per vent’anni e più (do you remember meritocrazia? Istituzioni? Futuro? Piano di sviluppo economico e sociale?) questa insofferenza sia così riassorbibile? Pensate davvero che una cosa così pervasiva a più livelli del vivere civile, che non è solo un fare una ics e vaffanculo ma una vera e propria visione del mondo, dato che poi il mondo ora come ora non penso regalerà frigoriferi e contratti a tempo indeterminato a chi in questo momento si sta guardando le mani o semplicemente sta per iscriversi all’università? Io mi auguro che abbiate ragione voi che siete così rilassati. 

I have a dream. Io non voglio che chi voto sia come me, che se io rutto lui siccome è bravo l’unica cosa è che rutta più forte. Io non voglio che si diffonda l’idea della copia carbone società/classe dirigente, perché così non è più finita, ve ne rendete conto, spero. Io voglio uno bravo, da stimare, da ascoltare e magari in alcuni casi non capire quello che sta dicendo perché io non parlo delle cose che non conosco, ma ascolto chi le conosce. 
Concludo tirando in ballo un tema tanto caro, a quanto pare a tutti: la democrazia. Che tutti sembrano difendere ma forse è interpretabile pure questo. La difendono pure quelli che vanno in giro a dire uno vale uno però poi mi dicono che se ci sono ancora “questi elementi in Parlamento noi non discutiamo con nessuno perché devono andare tutti a casa subito e lo devono capire con le buone perché gli italiani non hanno più pazienza”, dimenticando che anche quegli elementi sono frutto di un voto altrettanto democratico e più o meno effetto del tanto agognato uno vale uno. Per cui, CITTADINI, come amate farvi chiamare, se io voto che so, Giorgio la Malfa, e con me ci sono tanti italiani che vogliono bene a Giorgione, mi dispiace, ma vi dovete tenere anche quella mummia di Giorgio la Malfa o come lo volete chiamare. Vi chiederete perché, non sapete quante volte me lo chiedo io con voi, ma è la democrazia.