sabato 17 maggio 2008

GREETINGS FROM SPAIN

Niente. Quando la bella stagione fa capolino, rimanere a casa davanti ad un pc diventa sempre più oneroso. E questo cosa comporta? Comporta che non si scrivono post! L'ultimo è targato 22 aprile, non si può proprio andare avanti così. C'è gente che miagola nel buio.
Tornata dal soggiorno ispanico si può cagliare. Si possono cagliare un pò di certezze, che non saranno di certo granitiche, anzi, si attende cortese smentita, ma a volte servono. Possono delineare un poco una situazione confusa come può essere il ritorno da un viaggio.
Eccole, schematiche, dei punti fissi.
1. Sfatiamo il mito dell'ispanico. Non che si possa generalizzare, ma dando un pò un'occhiata in giro non è che si sviene dall'ardore. Non mi aspettavo tutti Banderas, ma si poteva fare davvero qualcosa di meglio.
2. Idem con patate per il mito del fascino conturbante della spagnola. Come gelato sarà ottima, ma come portatrice di 46 cromosomi non è che renda più di tanto. Cari ometti, dimenticate le Penelope Cruz e le Paz Vega, non ci siamo proprio. Sono indicati i consigli Weight Watchers, del dottor Chenot per molte/i che ho visto tra le mille vie e calli madrilene e non solo.
3. Questa Madrid sembra un pò Mestre.
4. No, io le palle del toro non le mangio. Anche se sono in formato tapa. Anche se c'è il sughino.
5. E da bere? Sangria! Una jarra. Il mondo ti sorride. E soprattutto dopo poco gli sorridi anche tu.
6. Ma gli spagnoli che lingua imparano? Cioè, l'italiano no e vabbè abbiamo capito, facciamo fatica pure noi a saperlo alle volte. Ma nemmeno l'inglese mi sa. Parli in inglese e nessuno ti capisce, nemmeno i più giovani e rampanti, nemmeno quelli che magari un pò alla Cruz e a Banderas ci assomigliano. Ma voglio dire, amica commessa che indossi delle mise sicuramente troppo succinte per la tua manifesta 48, ti chiedo una taglia di pantalone, mica cosa ne pensi sulle ultime dichiarazioni di Zapatero.
Il massimo? Quelli che gli chiedi una cosa in inglese e ti rispondono in spagnolo. Grazie. Allora sei pure infame.
7. Ma quanto è free la Spagna. Qui in Italia perchè due gay si sentano liberi di tenersi per mano dovremo aspettare almeno dieci anni, o forse non accadrà mai, visto ce il 46% dei cattolici crede che sia una malattia. E poi il titolare del negozio che ti imbusta l'acquisto dimenandosi a ritmo di Bjork e ti mette pure il giornaletto gratuito omo non accadrà mai. Ditemi voi come faccio a trovare il mio fantomatico amico gay in questa integerrima e italica mascolinità.
8. Si dovrebbe impedire il libero spostamento di persone con terribili malattie infettive. Uno non può prendere stanza in un ostello se ha la TBC, no? O perlomeno qualcosa di simile, perchè uno che tossisce per tutta la notte con conseguenti conati io non lo ho mai sentito. E secondo me aveva la TBC, e io vado a farmi le analisi, che i germi volano molto più degli assistenti di volo Alitalia, di questi tempi.
9. I wanna live in a Inditex world. La società che possiede i marchi come Zara o Massimo Dutti (chi se lo caga), la Inditex appunto, essendo spagnola dissemina le vie e le calli di punti vendita, con prezzi sorprendenti: lì la Benetton sembra cara... E poi pure tutti gli altri negozi rimangono su prezzi straonesti. Che bellissimo mondo quello in cui esci di casa e con 50 euro torni nuova da capo a piedi...
10. L'alta velocità è una figata. Fare 500 kilometri (la distanza tra Venezia e Roma, più o meno) in 2 ore e rotti è davvero una rivoluzione. Si potrebbe farlo volando, ma vuoi mettere salire in un treno in centro a Madrid in cui proiettano Intrigo a Berlino, seppur in castigliano, incluso omaggio di cuffiette, e arrivare nel centro di Siviglia? Senza check-in o menate varie?
11. Un viaggio senza sfighe non è un vero viaggio. Sennò che te movi a fà?
  • C'è gente che va a Madrid soltanto per vedere la Guernica e tutte le sale dedicate a Picasso nel Museo de la Reina Sofia. Ovvio che per tutti e tre i giorni di permanenza erano chiuse per riorganizzare le sale.
  • Leggi sulla guida della Spagna che da maggio in poi la pioggia si vede col lanternino. Per non parlare dell'Andalusia, dove proprio la gente non si lava per poco. Oh! Mai rimasta in t-shirt per più di due ore. E' piovuto per tre giorni si sei. Comincio a pensare che sia io a portare sfiga, visto il nubifragio che ci ha accolto qualche anno fa in agosto a Patrasso, in Grecia, scesi dal traghetto. I tipi poi ci hanno detto che in agosto non pioveva da più di dieci anni.
  • E' bello viaggiare grazie al fantastico mondo del low-cost. Molte volte costa meno andare a Londra che fare una capatina a Bologna. Se poi però il volo te lo mettono alle 6.40 a.m. qualche bestemmia parte. Soprattutto quando la sveglia suona alle quattro del mattino, nel bel mezzo di una notte in cui, ovviamente, piove.

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